No ai tagli della Gelmini!

Questo blog è nato come strumento di supporto all'attività di un nutrito gruppo di genitori della provincia di Pistoia che spontaneamente si sono riuniti per condividere il dissenso civile verso la legge 133 , il D.L. 137 e successiva L. 169 e tutte le recenti disposizioni del governo in tema di scuola e diritto allo studio, che noi tutti riteniamo assolutamente inique. Questo blog , pur se originato da genitori con figli in età scolare, vuole essere aperto ad ogni contributo proveniente da altre istituzioni come Università, Ospedali e ogni struttura pubblica avente un ruolo centrale nel tessuto sociale ; tutte le strutture pubbliche infatti sono oggi a rischio.

Per contattarci usa il modulo a lato, oppure scrivi a info@genitoripistoia.it

venerdì 12 dicembre 2008

Un punto a favore: via così!

Primi, e consistenti, ripensamenti, dietro-front, e sconfessioni del ministrino Gelmini.
La mobilitazione di questi mesi comincia a dare i suoi frutti.
Continuaiamo a darci da fare, perchè la Scuola Pubblica, dopo di essere salvata (e ancora non lo è) ha bisogno di essere profondamente riformata: non lasciamo che lo facciano i soliti!
Per ora, bravi e grazie a tutti!

sabato 6 dicembre 2008

Dalle lettere di Don Milani, cappellano di S. Donato a Calenzano

Don Milani è famoso per il suo impegno sociale nell'immediato dopoguerra : egli fece dell'istruzione alla classe popolare una missione, ottenendo risultati eccellenti e pagando di persona per le sue scelte.

Qui un breve passo di una lettera ad una signora di Firenze alla quale Don Milani chiedeva soldi per la sua scuola :

" ... Son per la scuola popolare. Quella scuola serale di cui le parlai più volte dove vengono i giovani operai. E' sempre stata l'opera su cui ho posto più speranze. Necessaria più del pane. Istruire gli ignoranti, levar la ruggine a tante belle intelligenze abbrutite nel lavoro e nell'inferiorità sociale. Estendere a tutti il privilegio più geloso dei figli dei ricchi perchè è la chiave di ogni conquista. Tentar di prevenire la rivoluzione sanguinosa con una rivoluzione volontaria e interiore. Costruir le premesse intellettuali alla rinascita religiosa in un mondo di poveri che non vive più una vita cristiana solo perchè la sua vita non ha più neanche l'umano.
Insomma son tante le ragioni per cui il meglio del mio tempo e della mia passione lo spendo sulla scuola. Io spero che lei vorrà capirmi e che non temerà aiutandomi di accelerare il crollo d'un mondo che presto o tardi deve ben cadere!
"

Ora io vi chiedo : sono ancora attuali le Sue parole ?

giovedì 4 dicembre 2008

Intervento Attivo CGIL

Mercoledì 3 dicembre c'è stato l'attivo dei delegati pistoiesi della CGIL in preparazione dello sciopero generale del 12.
In quella occasione ho partecipato a nome della FLC-CGIL Scuola, che è stata fatta intervenire per prima tra tutte le federazioni, e ho letto un breve appello.
Mi fa piacere condividerlo con tutti, al di là delle convinzioni o appartenenze.
Con l'occasione ringrazio Piero Sambusida per la mail da cui ho preso molti spunti.
"La scuola pubblica italiana è tornata ai cosiddetti onori della cronaca.
Sembra la storia di quei pensionati che ricevono più attenzioni per il funerale che in molti anni di vita stentata.
Perchè di questo si tratta: della uccisione della scuola pubblica, perseguita, con premeditazione e freddezza, attraverso la sottrazione selvaggia delle risorse, la demotivazione dei lavoratori e lo scadimento degli obbiettivi.
Senza un briciolo di confronto, da cui i responsabili del delitto fuggono, arroganti e vigliacchi, per rifugiarsi sotto il tepore rassicurante dei riflettori, cullati nei talk-show televisivi da conduttori e “oppositori” tanto docili quanto (non smettiamo di ricordarlo) nostri dipendenti.
Non starò qui a descrivere nel dettaglio gli interventi finalizzati alla demolizione della scuola: basta ricordare che il principio ispiratore, dichiarato, è il taglio di 8 miliardi di euro solo dalla pubblica istruzione.
Dove e cosa tagliare è un argomento conseguente e secondario, certo, ma anche in questo, ed è un dato a mio parere ancora più allarmante, si lascia intravedere la visione della società portata da questo governo.
Non esiste altro comparto dove il datore di lavoro è così totalmente disinteressato dal prodotto finale come nella scuola pubblica italiana, che ha perso negli anni dignità e credibilità, facendo venir meno il suo fondamento esistenziale: il patto tra le famiglie e la società, incarnata nello stato, affinchè ai figli venga data l'opportunità di crescere come persone, e possibilmente migliori dei genitori.
Ma se questo patto è ormai quasi scomparso nella scuola secondaria e nell'università, una buona offerta resisteva, e resiste, nella scuola primaria: un modello non perfetto ma funzionante, dove le famiglie fanno volentieri le collette per sopperire alla cronica mancanza di risorse didattiche, perchè le maestre vogliono ancora migliorare la loro offerta.
Ma proprio la scuola primaria è l'obbiettivo principale dei tagli e degli stravolgimenti normativi ideati da questo governo.
Distruggere la scuola, quindi.
Non in quanto istituto inefficace a cui sostituire un modello ed una offerta adeguata ai tempi ed ai bisogni, cosa che noi peraltro auspichiamo e progettiamo. Non siamo conservatori!
L'attacco, che viene da molto lontano, è al diritto delle persone ad avere una istruzione, o meglio, ad avere PARI OPPORTUNITA' nell'istruzione, e lascio che ognuno si commenti da solo questa riflessione.
Ben oltre gli interventi – ma è facile immaginare ben oltre anche l'intelligenza – di un Berlusconi o di un Tremonti, di una Moratti o di una Gelmini, è visibile a livello globale l'obbiettivo di smantellare l'apparato pubblico dell'istruzione e della ricerca, di ridurre l'istruzione da obbligo, garantito dalle leggi, a un fatto privato, regolato dalle scelte e dal reddito delle singole famiglie.
Milton Friedman, non l'ultimo arrivato, Nobel per l'economia nel 1976, sostiene da mezzo secolo questa visione. È restato a lungo isolato, ma dagli anni Novanta ha trovato alleati nei gruppi dirigenti dell'economia e, in parte, della politica di vari paesi. Assistiamo allo sforzo eroico, di paesi in via di sviluppo, per accrescere i livelli di istruzione dei loro popoli. Ma la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale contraddicono consapevolmente questi sforzi.
Un altro Nobel per l'economia e vicepresidente della Banca mondiale, Joseph Stiglitz, nel 2001 ha denunciato, e per questo è stato costretto ad andarsene, che la Banca mondiale chiede ai paesi più poveri di bloccare i loro stanziamenti per l'istruzione di base e per l'alfabetizzazione degli adulti se vogliono accedere ai prestiti e al sostegno della Banca.
Dollari contro dealfabetizzazione, dollari contro ignoranza, e quest'idea piace a molti gruppi industriali e finanziari e militari, in Usa e anche in Europa, ma per fortuna non a tutti.
Non piace alla FLC, per esempio, e non piace alla CGIL.
Ma soprattutto non piace ai milioni di persone che in queste settimane, senza l'onore dei riflettori, denigrate e offese da stampa e televisione, si sono alzate dai divani per fare una visita al capezzale della scuola, vale a dire del loro diritto di esigere un mondo migliore.
A costoro, cioè a tutti noi, faccio appello per una convinta e unanime adesione allo sciopero generale del 12 Dicembre."

venerdì 28 novembre 2008

martedì 25 novembre 2008

Andiamo in Consiglio Provinciale

Per proseguire le iniziative a sostegno della scuola pubblica, chi è libero è caldamente invitato a venire Mercoledì 26 alle 17.30 alla seduta del Consiglio Provinciale, in Palazzo Balì a Pistoia (Via Cavour, angolo via Panciatichi).
L'assessore Roccella presenterà il Piano annuale provinciale di organizzazione della Rete Scolastica per il 2009/2010, dove la Provincia propone, facendo seguito alle richieste reali dei cittadini, un notevole sviluppo del tempo pieno e prolungato, dando quindi un forte segnale che va in direzione opposta ai tagli e alle politiche dei governi nazionali.
La nostra presenza, numerosa e, se necessario, rumorosa, servirà senz'altro a facilitare l'approvazione del Piano, ed a far capire (forse) ai partiti che non c'è alcun consenso sociale alla umiliazione della scuola pubblica.

domenica 23 novembre 2008

iniziativa del movimento umanista di pistoia il 25 sera al caffè valiani

vi mando la locandina dell'incontro del 25 novembre contro la violenza sulle donne, organizzato dal movimento umanista, al quale parteciperò in quanto genitore del comitato; un saluto e a presto, Rosaria

Movimento Umanista di Pistoia
Piattaforma Europea “Donne in marcia” - Stereotipi femminili nella società e nuovi modelli da creare insieme. Come rispondere ad una forma di violenza “sottile” attraverso la creatività e la nonviolenza?

25 novembre 2008

Giornata internazionale contro la violenza alle donne presso il Caffè Valiani, via Cavour 55 – ingresso via della Misericordia Vecchia – ore 21:00
Intervengono Dott.ssa Sabrina Ulivi, psicologa- Rosaria Tartarico, Comitato provinciale genitori di Pistoia per il diritto allo studio . Lettura teatrale a cura di Rosanna Magrini
Esposizione di opere di Stella Bellandi e di Claudia Salvadori
Al termine degli interventi si svolgerà un dibattito, aperto alle idee e proposte di tutti.
Per informazioni : Eloisa Tel. 347-0572731 www.c234.net
mail: eloisa14@virgilio.it www.marciamondialetoscana.org

Iniziativa PD sulla scuola

mi hanno segnalato di una iniziativa del PD sulla scuola per GIOVEDI' 27 NOVEMBRE ALLE ORE 17,00 al Dopolavoro Ferroviario di Pistoia. Credo che chi è libero da altri impegni potrebbe andare a sentire, e magari, se ce n'è la possibilità, intervenire.

Coordinamento Provinciale di Pistoia - Partito Democratico


INVITO INVITO INVITO INVITO INVITO

"LA SCUOLA CHE VORREMMO”

ne discuteranno

GIOVEDI' 27 NOVEMBRE ALLE ORE 17,00

c/o Dopolavoro Ferroviario - Via XX Settembre

Albertina Soliani senatore PD

"La Riforma Gelmini e le proposte del PD sulla scuola"

Ivana Summa dirigente scolastico

"Scuola e riforme: un binomio impossibile?"

Seguirà dibattito

Coordinerà Lorenzo Gai resp.le prov.le PD Formazione e Sapere

Sono invitati a partecipare insegnanti, studenti, genitori

e operatori del mondo della scuola.

sabato 22 novembre 2008

CROZZA FA BRUNETTA: 'OBAMA ABBRONZATO, E' BRUTTO... NON SI DICE''

il parere della commissione Aprea sul piano programmatico

una importante vittoria dei Movimenti per il diritto allo studio

Seguite questo link per leggere direttamente il documento

La VII commissione ha terminato l'esame del piano programmatico, iniziato il 6 novembre scorso e, nelle sedute del 18 e 19 ha concluso i lavori con il dovuto parere da trasmettere al ministro dell'istruzione. Tra le condizioni espresse dalla VII commissione: il riconoscimento delle 40 ore – con due insegnanti per classe - come orario obbligatorio nella scuola dell'infanzia, considerando l'orario ridotto come modello residuale e solo su richiesta delle famiglie; l'orario nella scuola primaria deve risultare dalle richieste delle famiglie e non solo dalla riorganizzazioni prevista; il tempo pieno deve vedere due insegnanti per classe invece di uno; la revisione dei criteri sull'aumento del numero di alunni per classe; la garanzia di un docente ogni due alunni disabili; la richiesta, per il tempo prolungato nella scuola media realmente operante, di estensione a 40 ore; la lo slittamento delle iscrizioni al primo anno dei corsi interessati alla revisione degli ordinamenti; garanzia di un numero adeguato di materie per i centri di istruzione degli adulti; la revisione dei tagli previsti per il personale Ata per non ricorrere all'esternalizzazione dei servizi. Molte altre solo le condizioni espresse, tanto che durante il dibattito è stato rilevato che in questo modo si rimette in discussione la copertura finanziaria della Legge 133.

Vogliamo seguire un modello obsoleto?

Ringrazio Lisa Vozza per avere portato all'attenzione di ReteScuole questa importante testimonianza , e per averla tradotta in italiano.


"Genitori delle scuole pubbliche, unitevi!"
SANDRA TSING LOH
Pubblicato su un blog del New York Times di oggi - http://campaignstops.blogs.nytimes.com/


...Eppure, anche se le probabilità potrebbero non sembrare dalla nostra parte, come madre in trincea nella scuola pubblica, sono molto ottimista sulle prospettive di questa coraggiosa nuova era. Il tempo è perfetto per una rinascita del più Jeffersoniano degli ideali americani - l'istruzione pubblica di qualità, accessibile a tutti - dove una cittadinanza istruita è al cuore di una democrazia fiorente. Può sembrare strano, ma la prima occasione straordinaria per la pubblica istruzione in America è proprio l'apocalisse economica. L'abitudine ormai trentennale di continuare a privatizzare i nostri piccoli angoli di democrazia, di usare la carta di credito per fuggire ai nostri spazi pubblici, sta infine morendo. Perfino a Los Angeles le scuole private stanno risentendo della botta, dal momento che le famiglie che non possono più permettersi rette superiori ai $ 20,000 e stanno passando nelle scuole pubbliche. Certo, magari passeranno prima a scuole charter (NdT scuole private che non chiedono la retta e ricevono sussidi pubblici
in cambio dell'impegno ad attenersi a certi parametri curriculari e altro) ma, nel passaggio graduale dal pensare competitivo al pensare comune, è già un primo passo.

In cima a tutto questo, il Presidente eletto Obama ha dato il via a un mare di cambiamento emotivo che ha ridato speranza a tutto, perfino alle scuole pubbliche!
...
Credo che questa rinascita non sia nata a Washington, ma sia cresciuta da tante piccole rivendicazioni gemmate in ogni città, dalla più piccola alla più grande.
Qui a Los Angeles un gruppo di madri appassionate, me inclusa, hanno costituito un comitato
per promuovere l'organizzazione di attivismo all'interno delle scuole pubbliche, guidato dalle madri. Siamo indignate sia per i continui tagli di bilancio (la California è la nona più grande economia a livello mondiale ed è al 48 posto per finanziamento della pubblica
istruzione), sia per l'assoluto spreco di dollari nel budget per l'educazione (Los Angeles spende $79 milioni all'anno per consulenti; dal 2001 al 2007, mentre le iscrizioni sono scese del 6 per
cento e 500 posti di insegnamento sono stati tagliati, i costi amministrativi della nostra burocrazia si sono gonfiati di quasi il 20 per cento).

Il nostro attivismo si è evoluto dai blog alle manifestazioni di strada, fino alle raccolte di fondi e all'azione politica. La nostra prima mamma, Zobel-Angel Rodriguez, si è presentata per il consiglio di istituto. Non ha accumulato nessun bottino di guerra, ma ha solo noi volontari al suo
fianco. Quando si è candidata, nello spazio in cui le veniva richiesta la professione, ha scritto semplicemente "Madre".

E' solo un inizio, ma abbiamo tempo (il mio bambino più piccolo è in prima
elementare). E come i democratici ora in carica, abbiamo Internet. Da genitori a lungo
alienati dalla discussione sulla pubblica istruzione su scala nazionale,
stiamo cominciando a realizzare che il vero cambiamento dipende da noi.

Un pensierino dal pamphlet " Il cocktail" degli studenti pistoiesi

Libertà scomode

Gesti consentiti che urtano la nostra sensibilità. Eppure c’è di peggio…

Prendo spunto da una canzone di Gaber: “Sono assai cambiato/sono così spregiudicato/sono infedele e sono matto/posso far tutto” Ma sarà proprio vero? O qualcuna di queste libertà è considerata fastidiosa, immorale, quasi agghiacciante? Bestemmiare si può, e specie in Toscana è usanza diffusa, ma farlo in pubblico ad alta voce provoca stupore e rapidi segni della croce. Ammetto che è un comportamento da vili marrani, ma permissibile. Lo stesso vale per il parlare sboccato in generale, per lo scaccolarsi, il ruttare e/o l’emettere flatulenze, lo sputare, l’urlare ecc. ecc. Certo, siamo tutti d’accordo che sono attività da evitare, ma ce ne sono altre, ben più gravi, che come queste passano impunite. Ad esempio, se sei un parlamentare della Lega Nord, puoi insultare tutti, dai negri ai terroni, e non solo non vieni denunciato, ma non provochi nemmeno lo sdegno di un ubriaco che canta a squarciagola. Il detto onorevole, poi, può professarsi cattolicissimo ma richiedere che i bambini stranieri vengano inseriti in classi differenziali (“ama il prossimo tuo come te stesso”…). È da queste “piccolezze” che emerge la vera faccia dell’Italia: retrograda, ignorante, bacchettona ed incoerente. La maggioranza silenziosa mi disgusta, ben venga chi ha il coraggio di esprimere le proprie idee (fin quando non prevarica la libertà di un altro). È la più grande conquista dell’uomo nel campo intellettuale, anche se stanno tentando di togliercela, barattandola con “libertà” inutili e consumistiche: “Si può far ginnastica un’ora al giorno/Si può collegarsi coi siti porno […] Ma come? Con tutte le libertà che avete/volete anche la libertà di pensare?Marco Landucci

lunedì 17 novembre 2008

Incontro nazionale delle scuole , Firenze 15 novembre 2008

Il 15 novembre si è svolto a Firenze un incontro cui hanno partecipato genitori e insegnanti di coordinamenti, assemblee e scuole di Firenze, Sesto Fiorentino, Valdera, Versilia, Lucca, Pistoia, Pisa, Arezzo, Cavriglia, Perugia, Roma, Napoli, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Milano, Torino, Venezia.


Alla fine della discussione l'Incontro nazionale delle scuole dichiara:

  • di opporsi al disegno di distruzione del sistema scolastico italiano e difende l’attuale modello di scuola elementare (il tempo pieno e i moduli) e dell’infanzia che negli anni ha prodotto risultati eccellenti, oltre a sostenere UNA SCUOLA A MISURA DI BAMBINO.

Inoltre, l'Incontro nazionale delle scuole

  • ritiene fondamentale battersi affinché:

  • la scuola sia di tutti e sia laica;

  • sia la scuola della collegialità;

  • sia rafforzata e sviluppata la democrazia degli Organi Collegiali;

  • persegue i seguenti obiettivi:

  • ritiro degli articoli 16, 64 e 66 della Legge 133/2008 e della Legge 169/2008 ( ex D.L. 137);

  • ritiro del disegno di Legge Aprea e DL/leggi collegate;

  • difesa e applicazione coerente degli articoli 3, 9, 33 e 34 della Costituzione;

  • difesa della Scuola della Repubblica e della sua laicità;

  • si oppone:

  • alla privatizzazione della Scuola e della Università e alla trasformazione di esse in fondazioni, oltre che a qualunque forma di gestione aziendalistica e privatistica dell'istruzione;

  • alla istituzione delle cosiddette classi-ponte, all’emarginazione delle diversità, alle classi differenziali;

  • all’istituzione di classi a maestro unico;

  • ai tagli di orario e discipline e agli accorpamenti delle stesse alle medie e alle superiori;

  • alla cancellazione di 40 anni di percorso delle scuole;

  • al ritorno alla valutazione in decimi e al voto in condotta, a maggior ragione in assenza dei regolamenti attuativi;

  • all'aumento del numero di alunni per classe.


L'Incontro nazionale delle scuole, per attuare i propri scopi, si prefigge di:

  • fare informazione attraverso la distribuzione di volantini, assemblee nelle scuole e dibattiti cittadini;

  • di predisporre moduli di iscrizione alle scuole dell'infanzia, elementare, media e superiore che confermino gli attuali modelli didattici e organizzativi;

  • di richiedere agli Organi collegiali di ciascuna scuola la conferma degli attuali modelli didattici e organizzativi;

  • di promuovere manifestazioni ed eventi come occasioni per parlare di scuola e per sensibilizzare l'opinione pubblica, anche dal punto di vista dell'approfondimento pedagogico;

  • di coordinarsi con le altre realtà del movimento (rete degli studenti medi, universitari, docenti, ricercatori, peronale ATA e i precari, oltre che tutti i genitori) per trovare momenti e obbiettivi comuni ;

  • di adottare tutte le forme di obiezione di coscienza contro le cosiddette classi ponte.


L'Incontro nazionale delle scuole ritiene fondamentale che vengano rispettate tutte le norme di sicurezza stabilite dalla legge 626/1994 e dal decreto legislativo 81/2008.


L'Incontro nazionale delle scuole invita genitori e insegnanti a lanciare in ogni città, in ogni circolo didattico, in ogni Istituto iniziative di protesta nella giornata di sabato 29 novembre con l'obiettivo di mantenere alta l'attenzione sulla scuola. Segnala inoltre che in diverse realtà si terranno manifestazioni e incontri anche il 22 novembre.


L'Incontro nazionale delle scuole indica nella data del 16 di ogni mese il NO GELMINI AND NO APREA DAY, una giornata di mobilitazione delle singole scuole da attuarsi secondo modalità proprie di ciascuna scuola.


L'Incontro nazionale delle scuole invita genitori, insegnanti, assemblee, coordinamenti cittadini e tutto il mondo della scuola e dell'Università a pronunciarsi sullo sciopero generale del 12 dicembre mettendo in rilievo le ragioni della protesta della scuola.


L'Incontro nazionale delle scuole lancia un appello a genitori, insegnanti e a tutti i cittadini che facciano pressione su tutte le organizzazioni sindacali per la proclamazione unitaria di uno sciopero generale per la scuola pubblica, laica e di tutti.



Firenze 15 novembre 2008

un bell'articolo sui libri di testo

Assemblea Regionale dei Genitori dei Consigli di Istituto

22 Novembre ore 10.00

L'assemblea si svolgerà presso la scuola Verdi in via Monteverdi a Firenze


Per informazioni scrivere a : Alessandro@margaglio.eu

Mappa :


Visualizzazione ingrandita della mappa

venerdì 14 novembre 2008

le bugie della sinistra

Vi allego il volantino pro Gelmini che circola in Rete, con alcuni commenti in rosso.
Ben accetto chiunque voglia farmi cambiare punto di vista, a me e agli altri Genitori del Comitato: in realtà noi non abbiamo posizioni pregiudiziali di alcun genere.

Ecco le bugie della sinistra:

“Il governo cancella il tempo pieno” FALSO

Con il ritorno al maestro unico ed eliminando le compresenze degli insegnanti, il tempo pieno non solo non sarà tagliato, ma verrà addirittura potenziato laddove è necessario. Nel piano programmatico è chiaramente scritto che le famiglie potranno scegliere tra 24, 27, 30 e 40 ore.

Vero: gli insegnanti saranno dimezzati e il tempo pieno sarà solo un " contenitore per alunni"; Non sarà più quindi un fare scuola. La scuola, quindi, sarà ridotta.

“I moduli sono migliori del maestro unico” FALSO

Il sistema a moduli è un’anomalia tutta italiana, nata in un momento di calo della natalità. Quando c’era il maestro unico la scuola elementare italiana era tra le prime tre in Europa.


Il maestro unico è solo una scusa per tagliare fondi alla scuola e destinarli a varie attività " mafiose" , di cui nessuno sa e nessuno è in grado di dare spiegazione, e nessuno è CHIAMATO a dare spiegazione.

SVEGLIATEVI! Vi stanno derubando dei VOSTRI soldi, i soldi che spendete con le tasse che pagate!


“Verranno tagliati gli insegnanti di sostegno” FALSO

Né il decreto, né il piano programmatico parlano di riduzione degli insegnanti di sostegno.

E' vero: infatti il decreto è molto ipocrita in questo senso.

“Verranno chiuse le scuole di montagna” FALSO

Il piano programmatico prevede “il progressivo superamento delle attuali situazioni relative a plessi e a sezioni staccate con meno di 50 alunni” ma specifica che ciò riguarda “territori non ubicati nelle comunità montane”.

Purtroppo invece è vero : il piano programmatico dice che l'attuazione inizierà nei
territori non ubicati nelle comunità montane, ma dice anche esplicitamente che anche questi territori non faranno eccezione.

“Il governo non pensa ai precari” FALSO

Il governo ha riaperto le graduatorie di insegnamento anche per il 9° ciclo delle Ssis (Scuole di specializzazione per l’insegnamento alle superiori), che invece il governo Prodi aveva escluso.

L'affermazione è fuori tema: il governo demolisce la scuola e quindi nella scuola ci saranno sempre meno posti e zero turn over per diversi anni, vista l'eccedenza presunta del personale dichiarata dalla Gelmini. Quindi, niente posti di lavoro, precari o non precari.



Ecco invece le verità sulla riforma della scuola:

“Sinistra e sindacati hanno trasformato la scuola in uno stipendificio” VERO

Abbiamo 200 mila insegnanti più che in Germania (che ha una popolazione di 20 milioni di persone superiore alla nostra) con una media di 1 docente ogni 9 alunni contro una media Ocse di 1 a 12, ma pagati male (30 mila euro all’anno contro i 50 mila della Germania). Il risultato è un corpo docente poco motivato, poco rispettato dagli studenti, ma anche dai genitori.


Qui voglio stigmatizzare il concetto che si legge chiaro in modo neppure tanto velato al di sotto del discorsetto: una persona è tanto più rispettata quanto più guadagna. Un esempio sopra tutti per confutare questa tesi: la persona più ricca d'Italia si copre continuamente di ridicolo con esternazioni che fanno quasi sempre il giro del mondo. Il Mahatma Gandhi girava sempre in stracci, eppure era molto più rispettato. Cerchiamo di recuperare un pò di buon senso.


“Più bidelli che Carabinieri” VERO

In Italia ci sono più bidelli (167 mila) che Carabinieri (118 mila) eppure le pulizie sono appaltate ad aziende esterne, con un notevole aggravio di costi.

con 42000 scuole, molte delle quali hanno sedi staccate, è impossibile ridurre ulteriormente il numero dei dipendenti ATA. Casomai andrebbero gestite, le scuole, e il personale ATA impiegato nella maniera più razionale possibile riducendo perciò le spese.
i problemi non si risolvono così, nella maniera più banale , con i tagli!

“Il governo vuole insegnanti più preparati e pagati meglio” VERO

Il 30 per cento dei risparmi che deriveranno da una migliore organizzazione della scuola saranno utilizzati per aumentare gli stipendi premiando chi fa formazione e raggiunge i risultati: meno insegnanti ma più preparati.


Prima di tutto è solo il 30% e poi non dimentichiamoci che cifre molto più alte vengono buttate via in spese militari. Inoltre, questo "investimento " inizierebbe eventualmente tra tre anni.


“La Lega vuole insegnanti del territorio” VERO

Basta insegnanti che arrivano da altre Regioni, passano davanti ai residenti e chiedono il trasferimento magari dopo qualche mese. Grazie alla Lega Nord le graduatorie per le scuole elementari sono tornate su base provinciale e non nazionale. Abbiamo inoltre presentato un progetto di legge per il reclutamento regionale di tutti gli insegnanti.

Questa è una cavolata che si commenta da sola e sarebbe stupido stare a perderci tempo sopra; purtroppo però le classi ghetto appartengono alla stessa scuola di pensiero.

“Grazie alla Lega Nord, meno spese per i libri di testo” VERO

Le scuole devono adottare i libri il cui editore si impegna a mantenere il testo invariato per 5 anni e il testo deve durare per l’intero ciclo scolastico.


Di fronte alla demolizione della Scuola, questo provvedimento " civetta" appare un atto grossolano e insensato come tutti gli altri: lo Stato dovrebbe semplicemente esistere come Stato, e come tale esercitare un controllo sul mercato dei libri di testo, in modo che anche chi compra un libro nuovo possa pagarlo meno. Il target dovrebbe essere la metà dei prezzi attuali: in questo modo chi compra il libro nuovo spende la metà di adesso, e chi lo compra usato spende un quarto.


“Torna il voto in condotta per combattere il bullismo nelle scuole” VERO

Occorre riaffermare una cultura dei diritti ma anche dei doveri, perché i nostri giovani capiscano fin dalla scuola che esistono delle regole che devono essere rispettate.

Falso: non è agendo sull'effetto che si risolve il problema. Casomai, bisognerebbe stigmatizzare tutte quelle associazioni ed istituzioni che coltivano l'istigazione alla violenza o fiancheggiano groppuscoli estremisti che promuovono l'uso della violenza. Inoltre lo Stato dovrebbe esistere, ed esistere non solo per creare potere o esigere tasse; lo Stato dovrebbe esistere come Educatore e dovrebbe controllare il contenuto di violenza nei messaggi pubblici, come e più di quanto già fa per il sesso.

mercoledì 12 novembre 2008

I Diritti Umani Universali

Il discorso di Piero Calamandrei del 26 gennaio 1953 alla Società Umanitaria di Milano davanti a una platea di giovani studenti medi e universitari

Una breve biografia di Piero Calamandrei sul sito della Fondazione Franceschi

E' veramente stupefacente la attualità e commovente la forza vibrante del discorso di Calamandrei

Contro la mozione Cota delle classi separate

A tutte/i coloro che ci leggono: Vi chiediamo di fare propria questa mozione, di portarla nei vostri Collegi e nei Consigli, nelle assemblee di classe e di Istituto di ogni ordine e grado, nei consigli di Zona e nelle Municipalità, nei consigli comunali perché venga assunta dal maggior numero di istanze raggiungibili e inviata al Ministero, alle direzioni regionali e agli organi di stampa e informazione

Leggi tutto su Rete Scuole
Appello della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni
per la tutela delle norme riguardanti le prestazioni mediche
ai cittadini stranieri - Testo Unico sull’immigrazione -

Lettera aperta al Presidente della Regione



Alla cortese attenzione del
Presidente della Regione Toscana
Claudio Martini

Lo scrivente gruppo di “Genitori di Pistoia per il diritto allo studio”,

presa coscienza dell'importanza delle ripercussioni che scaturiranno dall'attuazione della riforma scolastica messa in essere dall'attuale Governo Centrale;

nella ferma convinzione che la Scuola sia strumento di primaria importanza per la crescita e l'edificazione dei nostri figli e baluardo in difesa della cultura, dell'integrità e dell'educazione;

nella convinzione che la Regione Toscana condivida (visto l'impegno dimostrato nell'attenzione riservata fino ad oggi nel disciplinare in merito alla materia, per quanto di sua competenza) l'alto valore etico-sociale che la scuola riveste per i Nostri figli;

considerato che lo Stato tiene conto del parere della Conferenza Unificata (Stato-Regioni) e che la prossima Conferenza Stato Regioni è convocata per giovedì 13 novembre 2008 e che all'ordine del giorno al punto 2) dell'elenco A è:

  • Parere sul disegno di legge recante : "Disposizioni in materia di istruzione, università e ricerca". (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA) codice sito 4 .2/2008/9 Parere ai sensi dell'articolo 2, comma 4) del decreto legislativo 28 agosto 1997, n 281 .

sottopone alla Sua attenzione le considerazioni che seguono

e chiede alla S.V. di esserne portavoce in sede di Conferenza Unificata

La nostra analisi è partita dalla considerazione delle importanti implicazioni di rilevanza etico-sociale che stanno alla base di ogni riforma che interessa lo sviluppo della persona e chiediamo:

  • perché si intende risparmiare sull'istruzione Statale invece di ottimizzare l'istruzione intervenendo su quanto necessita di riforma.

  • e ancora, ci chiediamo se una riforma che taglia sugli investimenti per la scuola pubblica (invece di occuparsi di migliorarne il servizio) ottempera, o meno, ad uno dei principi fondamentali della Costituzione Italiana, che all'art 3, definisce “compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.

  • ci domandiamo inoltre se è opportuno riflettere sul fatto che oggi è forse giunto il momento di dare una nuova lettura all'articolo 33 della Costituzione che, a sostegno delle scuole non statali che chiedono la parità, definisce obbligo di legge assicurare ai loro alunni un trattamento equipollente a quello degli alunni di scuole statali.

Ci pare infatti che oggi siano gli alunni delle scuole statali nella necessità di chiedere e pretendere il diritto di beneficiare di un trattamento equipollente a quello degli alunni delle scuole private.

Nel ringraziare dell'attenzione che vorrà riservarci, confidiamo nella Sua persona e cordialmente salutiamo.

Genitori di Pistoia per il diritto allo studio


il rap di Enea

Commenti al piano programmatico del Ministro Gelmini

Link al documento della FLC CGIL

E ora che fare ? Calma e gesso

Link a un editoriale interessante su " Scuola Oggi"

riunione nazionale dei coordinamenti genitori/ insegnanti

riunione nazionale dei coordinamenti genitori/ insegnanti

Dopo la conversione del decreto 137 (ora legge 169) riteniamo necessario ed urgente un incontro delle scuole per avviare una riflessione collettiva sulle prossime mosse.
Come opporsi alle misure contenute nella legge; come contrastare efficacemente la sua applicazione; quali alleanze costruire e consolidare; che progetto di scuola abbiamo.
Sono tutte domande urgenti che richiedono una risposta chiara e netta. Non possiamo rinviare la definizione di nostri obiettivi, delle strategie di difesa della scuola pubblica pena l'arretramento e l'abbandono di questa straordinaria alleanza fra genitori e insegnanti che si è realizzata ovunque in Italia.
Questo incontro è quanto mai opportuno per creare una rete delle scuole su obiettivi e pratiche comuni, per rimettere in pista la nostra idea di scuola, per individuare obiettivi di medio e lungo periodo.




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Consiglio comunale aperto oggi a Quarrata

sul tema : LA RIFORMA DELLA SCUOLA SECONDO LA LEGGE "GELMINI"
ore 20.45, nella Sala Consiliare (Piazza della Vittoria, 1)

venerdì 7 novembre 2008

Altri falsi dal Ministro Gelmini

Il testo seguente è preso dal sito del Ministero della Pubblica Istruzione (www.pubblica.istruzione.it). Contiene notizie e dati falsi. In un paese normale un ministro sa di cosa parla, e non tira numeri a caso. Ma questo, evidentemente, non è un paese normale. Trovate i nostri commenti in corsivo.

Ricercatori di Ingegneria contro la 133

Dichiarazione del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini. Roma, 24 ottobre 2008

"Ho chiesto ai ragazzi se la scuola e l’università così come sono li soddisfino. Un’università ed una scuola che non preparano al lavoro e che non consentono loro di farsi un futuro. Non è vero che in Italia si spenda poco per l’istruzione, anzi siamo tra i primi d’Europa. Il problema è che si spende male.

E’ inaccettabile che l’università italiana produca meno laureati del Cile

Oltre a essere falso, è anche palesemente inverosimile. I laureati in Italia sono circa 301mila l’anno (2005, MIUR), in Cile sono 87mila (2006, min. dell’Istruzione cileno, dati consultabili via web).

abbiamo 94 università, più 320 sedi distaccate nei posti più disparati

Potresti cominciare chiudendone qualcuna. Ti diamo un’idea: l’Ateneo e-Campus, Università telematica istituita con Decreto Ministeriale 30/1/2006 (governo Berlusconi bis, guarda caso). Per chi non lo sapesse, sono quelli del CEPU che si sono fatti la propria università (non stiamo scherzando). Oppure la Korè di Enna, l’università di Salvo Andò, che ha recentemente conferito la laurea “honoris causa” al ministro Alfano (neanche questo è uno scherzo).

ci siano 37 corsi di laurea con 1 solo studente

Facci due esempi. Scommettiamo che non sei capace? A meno che non ti riferisca a corsi di laurea disattivati (tipo quelli del vecchio ordinamento), ai quali risulta ancora iscritto uno studente. Per quelli esistono i corsi mutuati. Nessuno tiene un corso di laurea in piedi, pagando venti e più professori, per un solo studente, anche perché la legge non lo consente: per tenere aperto un corso sono necessari dei “requisiti minimi”. Un ministro dovrebbe saperlo.

327 facoltà non superino i 15 iscritti

Ancora: facci due esempi (che non siano finti, come quelli di sopra). E, se ne trovi qualcuna, chiudila. Tanto di guadagnato per tutti. E poi che scusa sarebbe questa per tagliare i fondi ad università con 50mila studenti, facoltà con 10mila, e corsi di laurea con più di cento?

negli ultimi 7 anni siano stati banditi concorsi per 13.232 posti da associato ma i promossi siano stati 26.000. Nel 99,3% dei casi sono stati promossi senza che ci fossero i posti disponibili facendo aumentare i costi di 300 milioni di euro

È grossolanamente falso. Gli idonei, (e non promossi: non siamo, infatti, alle elementari) sono 26000. I concorsi per associato, per legge, hanno la doppia idoneità. Quindi, ogni posto bandito comporta due idonei. Uno si prende il posto, l’altro si tiene l’idoneità, che non comporta spese per nessuno. La spesa c’è se un idoneo viene chiamato in servizio da un’università, che per farlo deve avere del budget disponibile. Se è disponibile, vuol dire che c’è. Quindi non c’è nessuna spesa pazza da giustificare. E comunque, negli ultimi sette anni il numero di associati in servizio è cresciuto di 930 unità, non di 26000, né di 13232 (dati 2005, MIUR). Nello stesso periodo gli studenti sono cresciuti di 150mila unità.

ci siano 5 università importanti con buchi di bilancio enormi (e sono i luoghi dove si protesta maggiormente) che avrebbero portato, se fossero state aziende, al licenziamento in tronco di chi le ha gestite per tanti anni

La nostra università è stata annoverata tra quelle “prossime alla bancarotta”. È falso. I nostri bilanci sono in pari, basta leggerli. Andranno in rosso dal 2010, ma solo grazie ai vostri tagli. Grazie per averci chiamato “importanti”, comunque. Se siamo importanti, perché ci tagli i fondi?

si siano moltiplicate cattedre e posti per professori senza tener conto delle reali esigenze didattiche dei ragazzi, aumentando la spesa per l’università in maniera inaccettabile

Chiacchiere. Giusto per dare due numeri: dal 2002 al 2008, a Pisa, il numero di docenti è calato di 65 unità, e quello di tecnici amministrativi di 226 (dati del Rettorato).

non ci sia un’università italiana che figuri tra le migliori 150 del mondo

Giusto. Le classifiche in vigore premiano la produzione scientifica, non la produttività scientifica, cioè la quantità di lavoro prodotto per euro speso. Se lo facessero, saremmo primi, e di gran lunga. Dacci gli stessi finanziamenti, vedrai che ti facciamo fare un figurone.

- Ci siano 5500 corsi di laurea, mentre in Europa ne troviamo la metà
- Siano insegnate 170.000 materie rispetto alle 90.000 della media europea
- Nel 2001 i corsi di laurea fossero 2444, oggi 5500

Peccato che dal 2001 ad ora siamo passati dal vecchio ordinamento, con lauree quinquennali, al nuovo ordinamento, con lauree su due livelli. Il fatto che i corsi siano raddoppiati è pertanto abbastanza ovvio. Se sono più che raddoppiati è perché il senso del 3+2 è di allargare l’offerta specialistica mantenendo contenuta quella di base.

i ragazzi siano sottoposti ad un carico di ore di lezione triplo rispetto alla media europea per trovare giustificazione a corsi fatti solo per dare cattedre.

Ancora chiacchiere. Il sistema dei crediti formativi prevede un numero di ore standard. E poi, se anche fosse, cosa dovremmo fare? Dare via lauree facendo studiare le persone un terzo di quello che studiano adesso? È questa la tua idea di università di qualità?"

Inaccettabile è che chi fa il ministro
non sappia di cosa parla

Inaccettabile è
pubblicare dati falsi sul sito del ministero
per fini di propaganda


Ricercatori di Ingegneria contro la 133

giovedì 6 novembre 2008

Riunione del 3 Novembre

Dopo alcuni scambi di considerazioni sulla scarsa attenzione della stampa verso la
manifestazione del 29 Ottobre,
- Dino propone una tenda informativa fissa in piazza Duomo
- Roberto accenna ai finanziamenti raddoppiati in Francia per la scuola
e all'atteggiamento poco decifrabile del presidente Napolitano di fronte al decreto
- qualcuno aggiunge che una legge collegata alla finanziaria non può essere sottoposta a referendum
- Ginevra propone una sorta di boicottaggio che colpisca il conflitto di interesse:
serate di quartiere organizzate per adulti e bambine alternative alla TV (rigorosamente spenta) e porta l'attenzione sull'attuale ridisegno politico della società
- Roberto dettaglia la proposta di Ginevra: si potrebbero organizzare delle vere e
proprie veglie autogestite e contemporanee in tutte le scuole della città/provincia,
che coinvolgano genitori, bambini, insegnanti e collaboratori, documentate da webcam e lanciate a livello nazionale, accompagnate da forme di protesta visibile (staccare tv ed elettrodomoestici per esempio...)
- Simone aggiunge di disdire il canone rai
- il marito di Federica sottolinea l'opportunità di far passare pochi messaggi chiari ed efficaci, primo fra tutti che la scuola pubblica non si tocca
- Dino afferma l'importanza che si diffonda una richiesta di miglioramento della qualità pedagogica del processo educativo: ciò significa il diretto coinvolgimento attivo dei genitori e propone di mettere in moto iniziative di identità collettiva;
- Rosaria si impegna a portare avanti questi temi nell'ambito del collettivo dei comitati di gestione dei servizi comunali per l'infanzia evidenziando la corresponsabilità educativa di famiglie, insegnanti e politiche pubbliche, e aprendo una finestra sulla realtà della scuola media
- Ginevra pensa a momenti di scambio tra genitori e ricercatori universitari in merito a varie competenze da condividere
- Roberto insiste sulla necessità di lanciare il dibattito in modo che tutti si possano esprimere e indica per le discussioni serali il bisogno di contrastare il forte fenomeno di "individualizzazione" in atto; propone anche una cena collettiva e la programmazione di veri e propri palinsesti per le serate-veglie
- Vasco propone una festa in piazza da qualche parte, ma la sua proposta non ha alcun seguito
- Paolo aggiunge che sarebbe opportuno invitare tutti i comitati ad una cena a Candeglia
- si decide infine di aderire all'assemblea che si sta organizzando presso l'auditorium (a cura del'ITI?) e di pensare ad alcune scuole dove convogliare le veglie

I mali dell'università

Link ad una lettera del rettore del Politecnico di Milano

Università: ecco tutti gli importi dei tagli ai fondi degli atenei

Link all'articolo di Nicoletta Cottone

I tagli in Francia

Link ad un bollettino del Parti Ouvrier Indépendant

martedì 4 novembre 2008