No ai tagli della Gelmini!

Questo blog è nato come strumento di supporto all'attività di un nutrito gruppo di genitori della provincia di Pistoia che spontaneamente si sono riuniti per condividere il dissenso civile verso la legge 133 , il D.L. 137 e successiva L. 169 e tutte le recenti disposizioni del governo in tema di scuola e diritto allo studio, che noi tutti riteniamo assolutamente inique. Questo blog , pur se originato da genitori con figli in età scolare, vuole essere aperto ad ogni contributo proveniente da altre istituzioni come Università, Ospedali e ogni struttura pubblica avente un ruolo centrale nel tessuto sociale ; tutte le strutture pubbliche infatti sono oggi a rischio.

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venerdì 12 dicembre 2008

Un punto a favore: via così!

Primi, e consistenti, ripensamenti, dietro-front, e sconfessioni del ministrino Gelmini.
La mobilitazione di questi mesi comincia a dare i suoi frutti.
Continuaiamo a darci da fare, perchè la Scuola Pubblica, dopo di essere salvata (e ancora non lo è) ha bisogno di essere profondamente riformata: non lasciamo che lo facciano i soliti!
Per ora, bravi e grazie a tutti!

sabato 6 dicembre 2008

Dalle lettere di Don Milani, cappellano di S. Donato a Calenzano

Don Milani è famoso per il suo impegno sociale nell'immediato dopoguerra : egli fece dell'istruzione alla classe popolare una missione, ottenendo risultati eccellenti e pagando di persona per le sue scelte.

Qui un breve passo di una lettera ad una signora di Firenze alla quale Don Milani chiedeva soldi per la sua scuola :

" ... Son per la scuola popolare. Quella scuola serale di cui le parlai più volte dove vengono i giovani operai. E' sempre stata l'opera su cui ho posto più speranze. Necessaria più del pane. Istruire gli ignoranti, levar la ruggine a tante belle intelligenze abbrutite nel lavoro e nell'inferiorità sociale. Estendere a tutti il privilegio più geloso dei figli dei ricchi perchè è la chiave di ogni conquista. Tentar di prevenire la rivoluzione sanguinosa con una rivoluzione volontaria e interiore. Costruir le premesse intellettuali alla rinascita religiosa in un mondo di poveri che non vive più una vita cristiana solo perchè la sua vita non ha più neanche l'umano.
Insomma son tante le ragioni per cui il meglio del mio tempo e della mia passione lo spendo sulla scuola. Io spero che lei vorrà capirmi e che non temerà aiutandomi di accelerare il crollo d'un mondo che presto o tardi deve ben cadere!
"

Ora io vi chiedo : sono ancora attuali le Sue parole ?

giovedì 4 dicembre 2008

Intervento Attivo CGIL

Mercoledì 3 dicembre c'è stato l'attivo dei delegati pistoiesi della CGIL in preparazione dello sciopero generale del 12.
In quella occasione ho partecipato a nome della FLC-CGIL Scuola, che è stata fatta intervenire per prima tra tutte le federazioni, e ho letto un breve appello.
Mi fa piacere condividerlo con tutti, al di là delle convinzioni o appartenenze.
Con l'occasione ringrazio Piero Sambusida per la mail da cui ho preso molti spunti.
"La scuola pubblica italiana è tornata ai cosiddetti onori della cronaca.
Sembra la storia di quei pensionati che ricevono più attenzioni per il funerale che in molti anni di vita stentata.
Perchè di questo si tratta: della uccisione della scuola pubblica, perseguita, con premeditazione e freddezza, attraverso la sottrazione selvaggia delle risorse, la demotivazione dei lavoratori e lo scadimento degli obbiettivi.
Senza un briciolo di confronto, da cui i responsabili del delitto fuggono, arroganti e vigliacchi, per rifugiarsi sotto il tepore rassicurante dei riflettori, cullati nei talk-show televisivi da conduttori e “oppositori” tanto docili quanto (non smettiamo di ricordarlo) nostri dipendenti.
Non starò qui a descrivere nel dettaglio gli interventi finalizzati alla demolizione della scuola: basta ricordare che il principio ispiratore, dichiarato, è il taglio di 8 miliardi di euro solo dalla pubblica istruzione.
Dove e cosa tagliare è un argomento conseguente e secondario, certo, ma anche in questo, ed è un dato a mio parere ancora più allarmante, si lascia intravedere la visione della società portata da questo governo.
Non esiste altro comparto dove il datore di lavoro è così totalmente disinteressato dal prodotto finale come nella scuola pubblica italiana, che ha perso negli anni dignità e credibilità, facendo venir meno il suo fondamento esistenziale: il patto tra le famiglie e la società, incarnata nello stato, affinchè ai figli venga data l'opportunità di crescere come persone, e possibilmente migliori dei genitori.
Ma se questo patto è ormai quasi scomparso nella scuola secondaria e nell'università, una buona offerta resisteva, e resiste, nella scuola primaria: un modello non perfetto ma funzionante, dove le famiglie fanno volentieri le collette per sopperire alla cronica mancanza di risorse didattiche, perchè le maestre vogliono ancora migliorare la loro offerta.
Ma proprio la scuola primaria è l'obbiettivo principale dei tagli e degli stravolgimenti normativi ideati da questo governo.
Distruggere la scuola, quindi.
Non in quanto istituto inefficace a cui sostituire un modello ed una offerta adeguata ai tempi ed ai bisogni, cosa che noi peraltro auspichiamo e progettiamo. Non siamo conservatori!
L'attacco, che viene da molto lontano, è al diritto delle persone ad avere una istruzione, o meglio, ad avere PARI OPPORTUNITA' nell'istruzione, e lascio che ognuno si commenti da solo questa riflessione.
Ben oltre gli interventi – ma è facile immaginare ben oltre anche l'intelligenza – di un Berlusconi o di un Tremonti, di una Moratti o di una Gelmini, è visibile a livello globale l'obbiettivo di smantellare l'apparato pubblico dell'istruzione e della ricerca, di ridurre l'istruzione da obbligo, garantito dalle leggi, a un fatto privato, regolato dalle scelte e dal reddito delle singole famiglie.
Milton Friedman, non l'ultimo arrivato, Nobel per l'economia nel 1976, sostiene da mezzo secolo questa visione. È restato a lungo isolato, ma dagli anni Novanta ha trovato alleati nei gruppi dirigenti dell'economia e, in parte, della politica di vari paesi. Assistiamo allo sforzo eroico, di paesi in via di sviluppo, per accrescere i livelli di istruzione dei loro popoli. Ma la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale contraddicono consapevolmente questi sforzi.
Un altro Nobel per l'economia e vicepresidente della Banca mondiale, Joseph Stiglitz, nel 2001 ha denunciato, e per questo è stato costretto ad andarsene, che la Banca mondiale chiede ai paesi più poveri di bloccare i loro stanziamenti per l'istruzione di base e per l'alfabetizzazione degli adulti se vogliono accedere ai prestiti e al sostegno della Banca.
Dollari contro dealfabetizzazione, dollari contro ignoranza, e quest'idea piace a molti gruppi industriali e finanziari e militari, in Usa e anche in Europa, ma per fortuna non a tutti.
Non piace alla FLC, per esempio, e non piace alla CGIL.
Ma soprattutto non piace ai milioni di persone che in queste settimane, senza l'onore dei riflettori, denigrate e offese da stampa e televisione, si sono alzate dai divani per fare una visita al capezzale della scuola, vale a dire del loro diritto di esigere un mondo migliore.
A costoro, cioè a tutti noi, faccio appello per una convinta e unanime adesione allo sciopero generale del 12 Dicembre."